Ciao campione,
Volevo ringraziarti per i 16 anni meravigliosi. Grazie per i valori che mi hai dato, grazie per essere sempre al mio fianco, grazie per aver creduto in me in continuazione, grazie per tutto, grazie per essere il miglior padre di questo mondo. Mi mancherai come l’aria, ma so che sarai sempre al mio fianco.
Ti amo pirla ❤️
25 Settembre 2018 – 25 Settembre 2019. Esattamente un anno, dodici mesi da quel maledetto giorno in cui scoprii di avere una grave forma di cancro. Un male che ho combattuto e sconfitto inaspettatamente e che potrebbe essere definito forse in modo azzardato, un miracolo. Oggi voglio ringraziare te Robi. Uomo meraviglioso, compagno di una vita, padre di mia figlia e dolce tenero amico. Probabilmente senza il tuo sostegno, la tua energia, la tua forza, il tuo sorriso , il tuo amore non ce l’avrei fatta. Sei riuscito a tirare fuori l’ironia quando sembrava impossibile, sei riuscito ad esserci quando non potevi, non hai mai mancato una chemioterapia, non ti sei allontanato mai. Adesso mi aspettano i prossimi “ controlli” ma tu sarai sempre con me, Silvia
Ciao zio,
nessuna forza al mondo avrebbe potuto mai fermarti, se non te stesso. Ti ho sempre ammirato per la tua tenacia, laboriosità e costanza. Non ti sei mai accontentato, volevi sempre fare più di tutti ed essere sempre la parte migliore che tu potessi essere. Ma lo eri già, lo sei sempre stato!
Mi piace pensare che stavi sorridendo anche in quella curva, perché eri in bici e gli sport erano la tua passione, insieme alla tua famiglia.
Grazie per avermi permesso di seguirti nei tuoi viaggi, fra la Sardegna in barca, l’America e il Burkina. Mi hai fatto conoscere la mia parte curiosa e bramosa di vedere e viaggiare ed è anche grazie a te che sono la persona di oggi.
Ti penso. Ti immagino entusiasta e felice come eri sempre (anche quando ci sgridavi se legavamo male i parabordi).
Ti saluto zio Roby, vai e pedala anche le salite bianche del cielo!
Marghe e Leo
PER IL MIO AMICO ROBY
Ciao ciccio…ciao bello….o ciao stellina…
Spesso iniziavano e finivano così le chiacchiere con Roberto.
Si poteva parlare di tutto senza paura di essere giudicati e senza mai sentire rancore o risentimento quando era lui a raccontare degli altri o anche gli episodi più difficili della sua vita.
Era disarmante perché era vero, senza tanti fronzoli, giri di parole o compromessi e poi scherzava sempre e comunque, e quando ci dava troppo dentro (e succedeva spesso) era capace di chiedere scusa, e poi ripartiva a tutta come sempre, come in bici quando andava avanti e poi tornava a recuperare gli ultimi.
Proteggeva tutti quelli che percepiva in difficoltà e si preoccupava sempre che alla fine ci si ritrovasse insieme a scherzare su quello che si era fatto, ricordando minuziosamente ogni piccolo dettaglio, ogni momento, ogni episodio, così come le strade i percorsi e i dislivelli fatti.
È così che ci ha conquistati tutti con quella capacità di far sentire in poco tempo ognuno di noi il suo amico più caro e speciale (ben sapendo di non essere il solo) con cui condividere allo stesso modo scherzi o storie divertenti e problemi o ansie più profonde senza paure e senza vergogna.
È stato il collante di tanti gruppi di amici, presente sempre e con tutti, facendo sentire ogni amico il più importante per lui senza generare invidie o gelosie fra gli altri.
Abbiamo ammirato il grande amore che aveva x la sua famiglia, la sua energia, la capacità di trovare il tempo per fare tutto, la puntualità, la precisione, l’ironia, la semplicità con cui spiegava le situazioni più complesse, la generosità, la costanza e determinazione che metteva in tutto ciò che faceva.
Il nostro mondo è meno bello senza di lui, i nostri ricordi tanto più di valore quando dentro c’è lui.
Grazie per tutto quello che ci hai dato Roby e per averci accompagnato in queste tappe centrali della nostra vita, il giro avremmo voluto finirlo insieme o almeno arrivare all’ultima tappa in un gruppo compatto invece questa volta ci hai lasciato tutti indietro e non sei tornato a recuperare nessuno….ma noi ti perdoniamo anche se ci fai piangere come mai avremmo voluto.
Ciao Ciccio riposa in pace e veglia su tutti noi che ti abbiamo voluto tanto bene.
Inquadrare Roberto in un episodio sarebbe come cercare di ingabbiare l’aria.
Tra i tanti del periodo vissuto vedendoci quasi ogni giorno tra i suoi 21 e 27 anni mi piace ricordare l’atteggiamento buffo verso le donne. Quando mi ha scoperto innamorato mi ha sfottuto per mesi, con l’apice raggiunto quando sul mitico Marovas in Corsica impazzivo per trovare campo, rimbalzando tra prua e poppa, nell’attesa di una telefonata.
Mi sfotteva anche perché era ancora nella fase in cui l’altro sesso era soltanto una scocciatura, in fondo perché faticava ad accettare la propria immensa sensibilità. Ma c’è voluto poco, visto che dopo qualche mese mi ha citofonato all’improvviso, è salito come un fiume in piena, entrando non mi ha nemmeno salutato e balbettava “mi sono innamorato, mi sono innamorato”. Insomma, era tornato a far pompare quel grande cuore anche per una donna
Roby per me è stato un fratello fantastico. A lui devo il mio amore per lo sport, per le cose semplici e per la libertà. Quella che sentivo da piccola quando stavamo seduti per terra sui moli a pescare. Mi ha insegnato come tenere una lenza e quando è il momento giusto per tirare su il pesce quando abbocca. O quando lo vedevo sciare come un pazzo sulle piste, saltare le cunette facendo le spaccate (e lo spaccone!). Ci provavo anch’io ma non ho mai avuto la sua forza. Eppure a furia di imitarlo ho imparato anche quello. L’ho seguito a fare le immersioni e per non farlo aspettare, il primo giorno, ho girato tutta l’isola con indosso pinne, giubbotto e maschera. Non potrò mai dimenticare la sua faccia quando mi ha vista arrivare! Si arrabbiava se non riuscivo a stargli dietro. Ma poi con pazienza mi spiegava come fare.
Mi diceva spesso – a volte le persone non le capisco ma le accetto così senza giudicare nessuno-. Ed era vero. Tutt’al più la metteva sul ridere. Il tempo gli serviva per migliorare se stesso e per dare una mano quando poteva. E a me di “mani” ne ha date tante (come di prese in giro!). Anche se ancora adesso, da grandi, dietro all’uomo determinato, forte, responsabile che era diventato, io vedevo ancora quel ragazzo sognatore, scatenato, a volte fragile, che era e cercavo con uno sguardo o un abbraccio di fargli capire che c’ero.
Ciao Robi, cugino carismatico, sempre sorridente e attento agli altri, forte, ironico e generoso, il tuo affetto e le tue attenzioni mi lusingavano, la tua assenza sarà grande come lo era la tua presenza ❤️
Esistono giorni in cui le domande sono superiori alle risposte valide, giorni in cui é difficile dare un contesto agli eventi, giorni in cui tutto sembra fermarsi lasciando scorrere un destino che non intende dare spiegazioni. Eppure ciò che rimane non é solamente una memoria, un ricordo, oggi é molto più di questo. Hai trasmesso ad ognuno di noi un dono, un regalo intimo e personale che porteremo per sempre addosso, perché tu ci hai insegnato come un azienda sia casa, come un lavoro sia passione ed impegno atto a raggiungere un obbiettivo comune, come un capo sia anche famiglia, come un sogno possa essere condiviso. Ci avete insegnato come crescere e diventare professionisti, perché tanti di noi sono arrivati in azienda come ragazzi e ragazze ed oggi sono uomini e donne grazie a te, siamo persone che manterranno per sempre uno stile, il tuo, il vostro, fatto di semplicità ed eleganza, di empatia ed amore profondo per quello in cui si crede. Esistono poche parole adatte per descrivere quello che hai fatto per noi e probabilmente non sono abbastanza per ringraziarti. Possiamo però farti una promessa, ti promettiamo di dare sempre il massimo con dedizione e sentimento, di puntare sempre a nuovi traguardi sfidando i nostri limiti, di non fermarci di fronte a nessun ostacolo e di affrontare tutto con rispetto ed educazione, come ci hai insegnato tu. Ciao Roby, ti teniamo vicino al cuore,
i ragazzi di Tenuta di Fessina.
Voglio ricordarti con il il sorriso, come eri sempre, battuta pronta e spensierato mentre si faticava in bici: canarie, fiandre, toscana…. Ne abbiamo fatta di strada insieme in 5 anni e dovevamo farne ancora molta, solo sabato mi parlavi di Dolomiti.
Ma purtroppo hai lasciato un vuoto in me e credo anche in tutte le persone che ti hanno conosciuto. Vai Roby pedala nelle salite più belle del cielo.
Ci mancherai molto.
Sarai sempre con me!!!
Alessandro Ballan
La sai la storiella di quando è venuto a pedalare da me (Varese) e è finita in rissa col tizio dell’Econord che raccoglieva il cartone?
Brevemente
Vengono lui ed un suo amico (marco belletti)
Lasciano le bici fuori dal nostro negozio e vanno al bar. Io esco vedo solo la bici di marco e ritengo più sicuro portarla all’interno del negozio.
Al loro ritorno non trovano più la bici ma nel frattempo è arrivato quel povero disgraziato di Econord che sta facendo il suo lavoro. ROBY con suo tono canzonatorio chiede all’operatore se avesse visto la bici. L’operatore da una risposta sibillina involontariamente visto che è abbastanza scemo ma all’oscuro di tutto.
Allora Roby gioca il jolly “dai facciamo così: se l’hai presa tu noi ci giriamo un attimo e tu la tiri fuori”
L’operatore vendendosi accusato si incazza. Ma non poco. Finisce che si mettono le mani addosso l’operatore col il mio amico Andrea che nel frattempo è arrivato e dato che Roby è mio amico allora è anche suo amico…grande Andrea!!! La cosa degenera vengono chiamati ii carabinieri. Parte un inseguimento tipo film d’azione americano…
Finché non esco io bello bello dal negozio con la bici di Marco….
Forse è una storia del cazzo ma quando vedo quelli di Econord il sabato mattina a raccogliere il cartone mi viene sempre in mente Roby. E mi viene da ridere. E penso che se non è questo sabato magari il prossimo Roby vieni su ancora che ci facciamo un giretto
Mi piace cucinare, ho anche fatto un corso dalla proprietaria di un ristorante stellato, ma in cucina, così come in altri ambiti, sono maldestra.
Tutte le volte che mi capitava di cucinare insieme a Robi a Milano davo il peggio di me: tagliavo storte le patate, usavo il mestolo sbagliato, esageravo con l’olio, dimenticavo qualcosa sul fuoco, ma soprattutto stavo sempre nel mezzo! E lui, abituato ad essere il re dei fornelli, si innervosiva. Ma io volevo essere utile…Lui aveva certezze in cucina, guai a dargli contro, e alla fine i risultati gli davano sempre ragione. Pian piano, forse anche grazie alla maturità che si acquisisce con l’età capii che, salvo semplici attività quali apparecchiare la tavola, o bassa manovalanza come lavare le verdure o affettare il pane, era meglio se me ne stavo appollaiata sullo sgabello a sorseggiare il mio bicchiere di vino.
Mi sembra di vederlo mentre mi dice, sorridendo: “Ecco brava, tu stai lì che così non combini guai!” Intanto lui cucinava con l’uso accurato di oli e grassi e rara maestria piatti sani e gustosi.
E oggi, quando corro in cucina dopo aver abbandonato a sé stesso il povero risotto sento Robi che dice: E’ inutile che corri Simo, hai già fatto il disastro”, e io sorrido con occhi velati.
CASA FAMIGLIA BURKINA FASO
La vita è un susseguirsi di esperienze, di emozioni, di fatti, di incontri che ci fanno crescere e avanzare nel tempo. Ogni relazione è feconda se vissuta nel rispetto e nel piacere della scoperta dell’altro, ma quando incontri una persona speciale può cambiarti la vita e trasformarsi in un uragano di bene capace di dare speranza.
È ciò che è successo a me quando conobbi Roberto Silva, venuto ad incontrarmi mosso solo dall’amore per l’umanità e dal desiderio di aiutare gli ultimi perché avessero vita e dignità.
Riconobbi subito la sua intelligenza e la sua generosità che manifestava come valore portante di tutta la sua famiglia. Da quel primo incontro condividemmo gli ideali shalom ed ebbe inizio il progetto casa famiglia in Burkina Faso che avrebbe salvato ragazzi e ragazze dalla strada, dalla fame, dalla disperazione. Avrebbe dato loro professionalità e dignità.
Non lo penso mai morto. Ma vivo, dinamico, affettuoso, creativo vicinissimo alla sua famiglia e ora che non ha più i limiti dello spazio vola vicino a quei giovani che continua a seguire con premura e generosità. Grazie Roberto di continuare ad essere con noi per un mondo migliore.
Ciao Roberto…porterò sempre con me il tuo sorriso, la tua gentilezza e il tuo spronarmi sempre ad affrontare il lavoro con grinta e ottimismo.
Molti di Voi hanno avuto l’onore di trascorre con lui tanto più tempo di quanto ne abbia passato io.Tuttavia la quantità non è tutto e le persone positive hai modo di intuirle velocemente.
Una settimana intensa alle Canarie e poi qualche mese di condivisione delle nostre avventure….. quanto a me è bastato per apprezzarlo. Da quella gara in Francia del 12 maggio, dove ci si scambiò la foto in griglia, non sono più uscito in bici senza pensarlo almeno una volta.
La riservatezza che riusciva ad alternate ad una grande carica di simpatia e umanità colpiva e personalmente mi rimasta impressa indelebilmente! È mancato a me e posso solo lontanamente immaginare quanto a tutti Voi! CIAO ROBY
SEI ANCORA NEL LETTINO?
L’ avevo conosciuto un anno prima, l’ho visto poche volte ma ci siamo sentiti abbastanza telefonicamente. Inizialmente mi era piaciuto a metà..Il solito ciclista “Infoiato” ( come tutti del resto, ndr) con telai, rapporti , guarniture etc.. ma non parlò di completini e tutine e questo lasciò in mè un barlume di speranza . Questi ultimi, per noi rudi ciclisti della Prima Repubblica , sono sempre state “ robe da femminucce..”. Poi la svolta … A una cena, la solita cantilena sulla ferraglia meccanica si trasformò in poesia, con narrazioni di calcavate omeriche e gesta eroiche vissute sul velocipede! Affinità elettive !?! Capii che era un sognatore; avrei dovuto intuirlo prima visto la grande amicizia comune che avevamo e abbiamo (esisterà sempre per Lui) con il “nostro Church “. Personaggio unico che ha sempre messo il cuore e il sogno innanzi a qualsiasi cosa. Ci eravamo promessi tante battaglie, la prima sarebbe stata la Gimondi. Quel giorno Giove Pluvio si scatenò come mai face prima; NEVE sul Selvino. SEI ANCORA NEL LETTINO? fu la sua prima espressione quando sollevai la cornetta del telefono. Aveva da poco tagliato il traguardo. Lui partì come un toro scatenato contro le intemperie , io dopo 40 anni ciclismo e di tremende lavate mi girai dall’altra parte, nel mio lettino appunto. La prima sfida la vinse lui, io la persi per codardia…Mi spiace non averlo conosciuto come voi ….CIAO ROBY ! SID TIBI TERRA LEVIS
Eccoti in piedi sui pedali come tu avessi delle lunghe ali, gentile ed entusiasta senza mai dire basta ad un commento carino o uno scherzo da bambino, a giocare con gli amici perché i giorni siano felici e correre sempre per il mondo per viverlo e vederlo fino in fondo cosi mi è rimasto il tuo ricordo di un caro amico sempre a bordo!
Robi era una persona straordinaria e fin dalla sua prima partecipazione è diventato una delle anime pulsanti dell’Enoica, interpretandone perfettamente lo spirito sportivo e di amicizia.
La sua energia positiva e la sua innata simpatia ne hanno fatto una di quelle persone di cui non puoi fare a meno e per questo lo porteremo sempre con noi. Ciao Robi!